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Cézanne Genio Cesenate

di Antonio Dal Muto

Cesena è una città che presto dimentica i suoi cittadini illustri, soprattutto se appartengono all’ ambito culturale-artistico.

Romano Pieri è tra questi dimenticati. Inutile chiamare a giustificazione il ritmo frenetico della vita di oggi, poiché più che ritmo frenetico, oserei dire, è la mancanza di sensibilità culturale, spesso con la fisiognomica della pura ignoranza, da parte di chi dovrebbe mantenere “a galla” certi esempi culturali con lo scopo di passare la memoria alle giovani generazioni. Con questa riflessione mi rivolgo a quest’ultime, per sottolineare come Romano Pieri fu un autorevole punto di riferimento sin dagli anni ’60 del novecento, per la sua attenzione all’arte e alla cultura. Ispettore scolastico, versato nella conoscenza storica, si distinse anche in ambito nazionale per le sue opere, basta citare “Una spider color Fragola” vincitrice, nel 1963, del premio nazionale Giunti-Bemporad-Marzocco per la narrativa. Il suo primo scritto fu un saggio critico, datato 1959, intitolato Folgore da San Giminiano: Folgóre da San Gimignano, pseudonimo di Giacomo di Michele o Jacopo di Michele nacque a San Gimignano nel 1270 e morì nel 1332; fu un poeta italiano, rappresentante della poesia comico-realistica, un movimento poetico nato in Toscana circa nella metà del XIII secolo. 

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Romano Pieri

Queste opere citate sono solo un piccolo esempio se confrontate con le altre ventidue opere scritte, oltre alle mostre curate dallo stesso Pieri: un’ ultima sua mostra venne dedicata alle scenografie del teatro Bonci e un’altra su Rino Albertarelli – il disegnatore di Fumetti cesenate scomparso da tempo e che collaborò anche con Bonelli – al quale dedicò, poco prima di morire, una significativa esposizione di moltissime tavole originali del disegnatore. Grande è stata la sua attenzione anche alla storia locale ( San Giorgio tra cronaca e Storia; Un palcoscenico per Cesena; La Canva. La canapa nella cultura romagnola; E’ Gren. Il grano nella cultura romagnola; La civiltà del vino… ) e a forza di concentrarsi sulla storia locale arrivò a scrivere sulle vere origini del pittore francese, capostipite dell’Impressionismo e ispiratore del Cubismo, Paul Cézanne.

Paul Cezanne nel 1861

Paul Cezanne nel 1861

Nella sua opera Cézanne Genio Cesenate del 2005, Pieri, con prove inconfutabili, dimostra come Paul fosse figlio di un cesenate, tal Luigi Augusto Cesena, di origini ebraico-cristiane, nativo di Cesena e che, una volta appreso il mestiere di cappellaio, fosse andato in Francia, esattamente ad Aix En Provence, dove sposò una donna locale, tale Annee Elisabeth Honorine Aubert e dal cui matrimonio nacque Paul. Probabilmente il trasferimento avvenne quando la situazione politica in Romagna divenne particolarmente calda a causa delle sommosse per rovesciare il Governo dello Stato della Chiesa: nel 1831 ci furono i primi moti che fecero pensare alla fine del Governo Pontificio; seguì, nello stesso anno, la Battaglia di Celle, presso Rimini che decretò la fine del Governo provvisorio delle Romagne; nel 1835 i moti rivoluzionari di Rimini che finirono in una bolla di sapone (sin da allora gli Italiani mostrarono di non essere in grado di fare le rivoluzioni); la Battaglia del Monte avvenuta presso il Santuario benedettino di Santa Maria; poi la presenza dell’esercito austriaco, chiamato dal Papa per restuaurare il suo Governo e per mantenere sotto controllo la sicurezza messa in pericolo e dagli insorgenti, ma soprattutto dalla delinquenza e dal brigantaggio. Siccome Paul Cèzanne nacque nel 1839 si può supporre, verosimilmente, che il Padre lasciò Cesena attorno al 1836- 37.

Il padre di Paul Cézanne

Il padre di Paul Cézanne

Grazie quindi a Romano Pieri che possiamo, oggi, vantare le origini italiane, cesenati, del grande pittore Impressionista, così come possiamo vantare le origini italiane della Famiglia Bonaparte che nel bene e nel male fece uscire l’Europa dalle secche o dalle paludi, che dir si voglia, di un sistema monarchico-imperiale vecchio, consunto e sclerotizzato, mettendola nelle condizioni di aprire le porte alla modernità di là da venire. Certo, i Francesi faranno fatica a digerire questo primato cesenate, riguardo al pittore; vorrà dire, visto che ci hanno strappato Nizza, che potranno vantare un nuovo eroe, Giuseppe Garibaldi, nato, appunto a Nizza.

 

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