a cura di Stefano Bernardeschi
Una ricca selezione dei nomi delle più antiche contrade cittadine, precisando che su alcune terminologie e toponimi non sempre si hanno riscontri certi. Sono benvenute tutte le precisazioni, correzioni ed eventuali integrazioni con ulteriori strade. Ecco quanto siamo riusciti fin qui a raccogliere:
1 – Via Monte Oliveto. Un tempo la prima via della città entrando da Porta Fiume ma anche la parte iniziale dell’antico Borgo Chiesanuova. Oggi lo stesso toponimo è curiosamente rintracciabile in una bella stradina appena sopra la rotonda Pertini, non così lontano da quella originaria. Nei secoli scorsi il colle dei cappuccini veniva chiamato Monte Oliveto.
2 – Chiesa di San Domenico. Questa chiesa fu costruita nel 1383 da Galeotto Malatesta, a seguito della demolizione di una precedente chiesa dallo stesso nome, situata sul colle Garampo.
3 – Borgo Chiesa Nuova. Fu così chiamata a seguito della costruzione della chiesa di San Domenico nel 1383. Tuttavia la denominazione «Contrata Ecclesiae novae» è documentata fin dal 1316, rendendo plausibile l’ipotesi che il nome sia legato ad un’altra chiesa più antica di San Domenico ma più recente rispetto ad altre che sorgevano nella zona. In tempi ancora più antichi era detta Via Cesariana. Il Pulazzini narra che nel 1600 questa denominazione era ancora incisa sulla facciata di una casa in questa contrada. A seguito delle demolizioni, venne creato il viale che fu intitolato al filosofo cesenate Jacopo Mazzoni.
4 – Via Malatesta Novello. In passato chiamata via San Giovanni, prendeva il nome dall’omonima chiesa – abbattuta nel 1813 – che si trovava nell’attuale sito dell’ex Caserma Ordelaffi ora sede dell’Ufficio Anagrafe.
5 – Via Fattiboni. Già via dei Tre Monti. Tutt’ora si trova alla sua base l’omonima fontana. L’interpretazione più affascinante riguardo a questo nome è dovuta ad un monaco Benedettino, Padre Novelli, secondo il quale fino alle soppressioni Napoleoniche esisteva in questa via un ospizio dei Benedettini e proprio di fronte le cantine dello stesso ospizio. Sopra le porte d’ingresso dei due edifici, era scolpito in dimensioni molto vistose il segno distintivo dell’ordine, in cui sono raffigurati tre monti con una stella. Il popolo, facilmente suggestionabile dalle insegne di qualunque genere, cominciò a chiamare questa la strada dei Tre Monti.
6 – Piazza del Popolo o Piazza Grande. Nel 14° secolo era detta «Piazzetta di Sotto» o «Platea Inferiore» – quasi certamente per distinguerla da una piazza Superiore situata sul Garampo di cui non ci rimane traccia. Nel 1401 Andrea Malatesta la fece appianare, eliminando l’altura che si trovava dove ora è collocata la Fontana del Masini. Nel 1864 fu intitolata a Vittorio Emanuele II e solo dal 1943 ha assunto l’attuale nome.
7 – Vicolo del Rosario. Prende il nome dalla chiesa omonima, costruita nel 1575. La «Chiesa del santissimo Rosario» è ricordata nella “Costituzione dell’opera degli Orfanelli” del 1579.
8 – Vicolo Paderno. La più immediata e logica associazione che ci viene da fare è con l’omonima località appena fuori Cesena, posta oltre la vicina Porta Fiume. Chissà se in passato gli abitanti di questa frazione si erano stabiliti in questa porzione della città, dandole il nome.
9 – Piazza Aguselli. Denominata così dal 1872, mentre precedentemente era chiamata la Piazza di Sant’Agostino. In gergo dialettale era comunemente conosciuta come “la piazeta dal garneli” per le attività dedite al commercio di sementi presenti nella piazza.
10 – Via Verzaglia. Prima del 1872 era chiamata Via della Madonna di Loreto.
11 – Via Strinati. Denominata così nel 1872 in onore del dotto linguista Malatesta Strinati, cesenate morto nel 1720. Venne chiamata nei secoli Via Talamello, poi Via dei Mercanti e Via della Fiera. In questa contrada infatti già dal 1300 si teneva la fiera di agosto che durava anche 15 giorni una delle più importanti di tutto lo stato pontificio.
12 – Via Frà Michelino. Già via delle Tavernelle, prendeva il nome dalle numerose osterie e bettole che sorgevano qui, lungo il corso dell’antica Via Emilia, prima ancora che la città si espandesse verso la pianura.
13 – Via Fantaguzzi. Denominata così nel 1871 in ricordo dell’omonima nobile famiglia che abitava nel palazzo adiacente, successivamente acquistato dagli Urtoller. Prima era chiamata Via degli Orefici per la forte presenza di questi artigiani. Nel 1877 erano ancora cinque gli orafi che esercitavano in questa via.
14 – Trivio di San Paolo. Trivio o Trebbo di San Paolo era detto l”allargamento della Via Zeffirino Re, dove confluiscono Via Fantaguzzi e Via Albizzi. Riceveva il nome dalla chiesetta di San Paolo (ora abitazione privata) soppressa da Napoleone. Qui nel 1400 si tenevano le aste pubbliche.
15 – Via Zeffirino Re . Dal nome del dotto letterato cesenate (1772-1864) un tempo era detta «Via Borgo alla Piazza»; dopo la costruzione della Chiesa del Suffragio nel 18° secolo fu divisa in due parti: Via delle Ortolane da Piazza del Popolo fino allo sbocco di Via Fantaguzzi; e da qui sino al Ridotto, Via del Suffragio. Dal 1872 assunse la denominazione attuale.
16 – Via Dandini. Già Via Madonna del Parto di cui rimane traccia nel vicolo cieco omonimo. Questa via era detta anche “degli Esposti” poiché in un lato dell’Ospedale del Crocefisso, che sorgeva in questa via, fino al 16°secolo, si accoglievano i bimbi orfani/esposti. Gli anziani la chiamano ancora la «roda di burdèl» perchè i bambini, all’atto della consegna venivano posti in un piano girevole attorno ad un asse.
17 – Via Boccaquattro. Questa via deve il suo nome al fatto che in passato si trovava nel punto di incontro di 4 diverse strade. L’«Ecclesiae Sanctae Mariae boccaquattuor» è ricordata in un documento del 1297. Il vicolo che portava lo stesso nome, fu soppresso nel 1868, quando fu costruita l’omonima piazza.
18 – Via Verdoni. Drasticamente modificata a seguito dell’abbattimento di Palazzo Mori e della creazione di Piazza della Libertà. Questa via nei secoli venne chiamata anche Via San Marino, Via del Carmine e Via del Seminario.
19 – Via Chiaramonti. Dal 1600 chiamata Via Santa Caterina dall’omonimo convento e ancora più anticamente «Contrada della Trova».
20 – Via Sacchi. La denominazione è del 1872, dal popolo conosciuta come la «Trova di Mezzo».
21 – Via Uberti. Prima del 1872 si chiama Via San Zenone per la presenza dell’omonima chiesa e prima ancora «Trova di Sotto».
22 – Corso Sozzi. Chiamato all’inizio del ‘900 Corso Umberto I° e precedentemente Corso di Porta Cervese (dal vecchio nome della Barriera Cavour prima ancora Porta Candolfina). Anticamente portava il nome di Contrada Masini in onore della nobile famiglia cesenate che nella via dimorava nell’omonimo palazzo.
23 – Via Albertini. Prima del 1872 era Via Madonna delle Grazie e più anticamente Contrada Strada Dentro.
24 – Via Roverella. Anticamente chiamata Via Tessallani dal nome di una antica famiglia cesenate. Nel 1806 è documentata come Via del Paradiso.
25 – Via Paiuncolo. La denominazione di questo viottolo, è secondo alcuni riconducibile ad un uccello acquatico. Questa zona è conosciuta come Val d’Oca in quanto un tempo era paludosa ed abitata da questi pennuti.
26 – Via Braschi. Prima del 1872 è detta proprio Via Val d’Oca. Insieme al Paiuncolo e alla Valona – l’attuale via Tullo Golfarelli dietro l’Eliseo – porta con sé le antichissime riminiscenze di quella che era la zona lacustre e paludosa della Cesena antica.
27 – Via Aldini. Prima di questa denominazione era detta Via di San Biagio e più anticamente, unitamente a via Albertini (che è stata creata come via a parte in epoche più recenti) contrada Strada Dentro.
28 – Via Isei. Già Via San Filippo per la presenza di una omonima chiesa in stile barocco oggi perduta, probabilmente la più bella mai costruita in città.
29 – Via Tiberti. Già Via San Geminiano e Via San Carlo.
30 – Via del Serraglio. Tale nome, ricordato sin dal 1696, deriva dal latino ‘serare’, per il suo ruolo di chiudere le mura e serrare la città.
31 – Corso Mazzini. Già Via della Croce di Marmo nome della chiesa che precedentemente occupava l’area dell’odierno Duomo.
32 – Via Quattordici. Narrano i cronisti cesenati che nel 1319, durante la peste, Cesena venne particolarmente colpita. Nel rione san Giovanni dove si trovava la via rimasero in vita solo 14 persone. Di qui pare derivi il nome Via Quattordici. È questa solo una ipotesi, perché la denominazione della strada non è documentata: è ricordata infatti solo dal 1726 e non con questo nome, ma col nome con cui ancora oggi la ricordano le persone più anziane: Via del Macello Vecchio (Via de Mazèl Véc).
33 – Corso Comandini. Già Contrada Strada Fuori. Anticamente la porta della città (provenendo da Rimini) era posta dopo gli attuali giardini pubblici all’altezza della chiesa dei Servi, pertanto questa strada si trovava “fuori” dalle mura della città.
34 – Via Milani. Già Contrada San Severo. In questa via nel 1742 nacque Papa Pio VII Chiaramonti.
Immagini tratte dai Fondi Fotografici della Biblioteca Malatestiana
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A queste possiamo anche aggiungere via CARBONARI. Trovanelli non la cita tra le strade che presero nome dai lavori che ivi si esercitavano , per cuisi poteva pensare che la via fosse intestata a figure del nostro risorgimento in particolare a uomini della Carboneria. Ho sottomano una lettera del 29 dicembre 1809 ed in questa lettera la attuale via Carbonari è chiamata :Contrada de’ Carbonai .Cosi’ chiamata , molto prima del Risorgimento, in quanto vi erano rivendite di carbone
Non dobbiamo dimenticare all’esterno delle mura le VIA CERCHIA di Sant’Egidio e delle Vigne. La denominazione CERCHIA è dovuta alla “cerchia” di fossati fatti realizzare dai Malatesti per difendere la città dalle incursioni che provenivano lato mare. A Sant’Egidio proprio sull’incrocio Via Cervese e Via Cerchia esisteva una torre di guardia con probabile ponte levatoio che scavalcava il fossato. Sui resti di quella torre fu costruita la chiesetta, dopo il periodo malatestiano, che rimase operativa fino al 1954, quando venne inaugurata l’attuale Chiesa, La chiesetta venne demolita nel 1954-55; al suo posto ora vi è una abitazione privata che è stata costruita su un leggero dosso dovuto, probabilmente, alle strutture murarie antiche. Una celletta votiva segnala, ulteriormente, la posizione della antica chiesa, la cui campana di piccole dimensioni, è stata posta all’ingresso della Chiesa di Sant’Egidio.
L’attuale Corso Sozzi era chiamata anche Via del Sale, appunto perché attraversa la Porta Cervese conduceva verso Cervia e le sue saline
Mi risulta che la peste arrivi in Europa nel1348 quindi ritengo improbabile la prima ipotesi su via Quattordici
Via del Serraglio. Perché quel nome?
Bellissime queste ricostruzioni complimenti