Vissuto nel pieno del XIX secolo, la famiglia, i Saladini, di origini marchigiane ed eredi della estinta famiglia cesenate dei conti Pilastri, Saladino Saladini fu testimone e protagonista dei cambiamenti epocali che coinvolsero Cesena e la Romagna con i fatti della Carboneria, del Risorgimento e della caduta dello Stato Pontificio nel 1861.
Visse l’epoca cesenate “del piccone”: vide la demolizione del Convento dei Paolotti nei pressi di Porta Montanara, i cui mattoni vennero usati per rialzare il muro a ridosso dello sferisterio; vide la demolizione della chiesa di San Francesco decisa il 20 gennaio del 1838, quando Gonfaloniere di Cesena era Francesco Almerici. Ma vide anche la costruzione del Foro Annonario nel 1830. Fu testimone dell’ultima Giostra del Palio di Cesena nel febbraio del 1838; ebbe modo di vedere la prima ascesa di un pallone aerostatico sollevatosi da Forlì.
Saladino divenne Gonfaloniere della Città di Cesena e nel 15 agosto del 1843, sotto la benedizione della Madonna del Popolo, partecipò alla posa della prima pietra, forse meglio dire del primo mattone, per la costruzione del Teatro Comunale, poi dedicato al tenore cesenate Bonci. Il teatro, costruito anche con i mattoni della demolita chiesa di San Francesco, verrà inaugurato esattamente tre anni dopo, il 15 agosto 1846. Il 27 Gennaio del 1861, Saladino Saladini fu eletto deputato per il Collegio Unico di Cesena nel primo Parlamento del Regno.
Antonio Dal Muto