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Procedendo verso il centro di Cesena, arrivati in cima al Ponte Vecchio,alzando lo sguardo verso il colle Garampo si possono vedere due grandi aperture ovali affiancate che sembrano occhi che vi osservano. La fantasia popolare li ha definiti gli “occhi della civetta”. Si tratta di quel che rimane del camminamento sopraelevato di ronda che faceva parte della Rocca Antica di cui rimane il tratto di ponente,nei pressi della porta Montanara.

Prima della seconda guerra mondiale – incastrata dentro i cosiddetti “Occhi della Civetta” si trovava una casupola soprannominata «La casa della Stecca» che subito dopo la guerra crollò a causa di uno smottamento. La casa era di proprietà di Luigi Balestra (costruita da lui o forse dal padre Aristide) e lì viveva con la moglie Maria Adele Righi e la numerosa famiglia composta da sette figli.

Rimasta vedova nel ‘1927, Maria Adele si occupò da sola della sua famiglia facendo l’ambulante. Con un carretto percorreva ogni giorno le strade della città vendendo, “anime” lupini ceci e, caramelle. Naturalmente da tutti i cesenati Maria Adele era chiamata “La Stecca”

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