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di Lelio Burgini

Appartiene radicalmente alla Romagna una tra le più celebri cantanti liriche della storia. Marietta Alboni era nata a Città di Castello in Umbria da genitori romagnoli. Suo padrera infatti originario di Bagnacavallo mentre la madre di Terra del Sole allora Granducato di Toscana. Il padre Alboni Eustachio, era un dipendente della “Dogana Pontificia” e per motivi di lavoro aveva vissuto in Umbria prima di far ritorno in Romagna. Quando giunse a Cesena il Tenente Alboni prese il comando della locale Dogana Pontificia. I coniugi Alboni avevano sette figli, Marietta era la più piccola. La sede di lavoro del Tenente Alboni si trovava dove attualmente è collocata la Barriera Cavour (lato levante) mentre la famiglia abitava la casa in angolo con l’attuale Corso Sozzi e Via Mura ponente. Casa e lavoro insomma, tutto allora sotto la parrocchia di San Zenone.

La casa di Marietta Alboni alla Barriera prima della demolizione avvenuta negli anni 50

Marietta raccontava che il suo amore per il canto iniziò nel 1829 quando accompagnata dai genitori si recò in teatro ove si rappresentava “Il Mosè” di Rossini. Rimase così colpita dal motivo “ Dal tuo stellato soglio”. L’indomani la madre trovo’ al risveglio la piccola Marietta che canticchiava questa aria con le lacrime agli occhi. Molte volte, racconta Marietta, quando giungevano ospiti mia madre mi faceva cantare questo motivo. Le prime sue esibizioni nella nostra città furono a Palazzo Galeffi dove ora si trova la Consociazione Repubblicana e quando ebbe nove anni si esibì nella Basilica della Madonna del Monte dove un frate si meravigliò di quella straordinaria voce, pareva al monaco una ragazza diciottenne, e le pronostico’ un glorioso avvenire. Marietta insomma era una piccola celebrità. Le ricche famiglie cesenati invitavano nei loro palazzi la prodigiosa bambina e forse si riferiva a lei Giovanni Roverella in una lettera del 1836 nella quale si rallegrava della bella cantata di Marietta. Chissà! Fu comunque questo scritto a incuriosirmi e a permettermi poi di riscoprire l’incredibile carriera di questa artista.

Marietta Alboni 1826-1894 in una splendida incisione di D.J. Pound

La numerosa famiglia Alboni non poteva permettersi di far studiare la bambina sicché la avviarono al lavoro come apprendista sarta. Finito il lavoro, racconta sempre l’Alboni si ritrovava sulle Mura vicino a casa a cantare e a ricevere gli applausi del pubblico. Un colpo di fortuna: un biglietto di una lotteria preso l’ultimo giorno e la vincita del primo premio. Con il denaro acquistò una spinetta e prese lezioni dal Maestro Bagioli. Fu in particolare il fratello Leopoldo, uno dei fondatori della Banda musicale cittadina, che le aveva già insegnato qualche nozione, a convincere i genitori affinché Marietta studiasse canto. Bagioli Antonio, (nulla a che vedere con l’omonimo cugino padre di Teresa che era in America, altra grande storia) contatto’ il grande Rossini allora presidente onorario del Liceo Musicale di Bologna affinché ascoltasse la tredicenne Marietta. Venne quindi organizzato un concerto nell’allora Teatro Spada che occupava lo spazio dell’odierno Teatro Bonci per rimediare la somma di denaro necessaria per permette alla ragazza di proseguire gli studi di canto a Bologna dal famoso compositore. E’ importante sottolineare che è stata l’unica allieva di Gioachino Rossini.

Fotografia di Marietta Alboni

L’Alboni a Bologna fece subito parte del Coro che debuttò alla prima dello “Stabat Mater“ di Rossini nel 1842 e poi con quest’opera partì una tournée nelle vicine province. A fine dicembre di quell’anno appena sedicenne debuttò alla Scala di Milano, seguita poi da una lunga nuova tournée nelle città europee. Nel 1846 venne rifiutata dalla Direzione del Teatro Fenice di Venezia, ma solo dopo pochi giorni sarà lei a rifiutarsi alla “Fenice“. Il 15 novembre del 1846 eccola a Cesena con un concerto benefico per l’Asilo infantile nel nuovo Teatro Comunale ora Bonci. Una targhetta posta sotto il busto di Marietta Alboni (collocato oggi al Bonci), ricorda quell’unico debutto nel teatro cesenate. Il 9 ottobre del 1847 debuttò all’Operà di Parigi “fu uno dei più bei giorni della mia vita”, scrisse in seguito l’Alboni. Si era dunque avverata la lontana profezia del monaco cesenate della Basilica del Monte. In quel periodo l’Alboni si trasferì a Parigi, viveva nella capitale francese anche Rossini e vi abitavano i maggiori artisti internazionali dell’epoca.

Una litografia dell’Alboni da un disegno di A. De Loroussie del 1840, conservato oggi al British Museum di Londra

Nel 1852 partì per una tournée in America. Direttore della Compagnia era Luigi Arditi che parlò a lungo di questa tournée nelle sue memorie. Arditi era stato direttore del Teatro Tacon dell’Avana, il più’ grande teatro del continente americano. Negli Stati Uniti fu un susseguirsi di successi clamorosi.

Nel 1852 vararono un veliero intitolandolo alla nostra Marietta, il “Clipper Alboni”. Secondo alcune fonti sulla prua vi era disegnata una colomba con un rametto arancio nel becco. Un dei più grandi poeti americani, affermano i biografi dell’uomo, si scopri’ poeta la sera del 23 giugno 1852 alla prima americana di Marietta Alboni nel Teatro Metropolitan a New York, il suo nome è Walt Whitman, il celebre autore di “Foglie d’erba”. Pensate che nel 2005 a Kansas City nella ricorrenza dei 150 anni di “Foglie d’erba” esposero vari busti di personalità’ che avevano “influito “ sul poeta Whitman : alcuni uomini e una sola donna, Marietta Alboni.

Il Clipper Alboni varato nel 1852. Mystic Seaport Museum Stati Uniti

Una delle canzoni più’ celebri al mondo venne eseguita e resa celebre per prima dalla nostra Marietta. Si tratta di “La paloma” di Sebastian De Iradier compositore spagnolo che viveva a Parigi .

Tornando velocemente in Europa , sempre nel 1852 in Francia venne chiamata una rosa “Madame Alboni” in omaggio alla cantante. Alcuni arbusti di questa rosa si possono ammirare nel nostra Giardino Pubblico lato Teatro Verdi. Purtroppo la vita matrimoniale dell’Alboni non fu felice. Si sposo’ una prima volta con il conte Achille Pepoli di Bologna, secondo cugino di quel Carlo librettista dei “I puritani” di Bellini. Il Pepoli purtroppo mori’ in giovane eta’ a seguito di una malattia mentale. In seconde nozze sposo’ un militare francese, il signor Zieger, che in seguito consegnò ad Arthur Pougin il materiale necessario per scrivere la biografia di Marietta Alboni pubblicato nel 1912 e tradotto in lingua italiana dal compianto Michele Massarelli. Nel suo testamento l’Alboni privilegio’ la Francia e la sua città’ d’adozione Parigi, pur pensando anche agli italiani cola’ residenti. 

La tomba di Marietta Alboni al cimitero di Perè Lachaise di Parigi

Ci fu un episodio doloroso che a parer mio motivò questa scelta. Marietta desiderava cantare in Santa Croce a Firenze in occasione della traslazione della salma di Rossini dal cimitero di Perè Lachaise di Parigi, ma a causa di discordanze in seno al comitato ciò non fu possibile. Considerando la concomitanza del testamento con questo evento ritengo sia una delle cause. Personaggio troppo dimenticato questa Alboni, forse perchè naturalizzata francese o perchè nessuno come si suol dire è profeta in patria.

Per approfondire le vicende di questo straordinario contralto suggerisco il sito www.coroalboni.it mentre sul portale online wikipedia, le schede Marietta Alboni e La paloma oltre alla biografia “Marietta Alboni” edita dal “Il ponte Vecchio” di Cesena. Attualmente una piazzetta e un premio biennale a Cesena portano il suo nome mentre a Parigi oltre ad una via e una piazza nei pressi dell’Arco di Trionfo, un conservatorio musicale e un Club elitario la ricordano ai posteri.

Concludiamo con una curiosità. Nella foto qui sotto un autografo preceduto dalla frase “Viva la gloria”. Da poche settimane si era esibita accompagnata al pianoforte da Chopin, ed in particolare la sera del 22 settembre 1848 tenne un concerto, la cosiddetta beneficiata, il cui incasso andava  interamente a lei. Fu un grande successo scrisse un giornale locale. Marietta Alboni aveva allora solo 22 anni.

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1 Commento

  1. Giovanni ricchi 10 Febbraio 2019

    A Cesena gli hanno dedicato solo una piccola piazza dovevano intitogliarli una via Po una rotonda come hanno fatto con la Callas

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